Monday, January 23, 2012

senzabicchiere


Non finirà mai di stupirmi il livello di eccitazione degli americani quando semplicemente sentono la parola "alcol". Dopo tre anni qui, una cosa l'ho capita: se sei andato a una festa e non ti sei ubriacato, non puoi esserti divertito. Anzi, la verita' e' che se come minimo non ti sei svegliato in mutande sul prato dei vicini senza alcun ricordo della sera precedente sei uno sfigato senza speranza. Tanto valeva che restassi a casa col pigiamone flanellato di Fantozzi. Fateci caso. Quando un americano vi invita a una festa, generalmente si premura di specificare: "Non ti preoccupare, ci sarà un sacco di alcol". Come dire: mica penserai che ci possiamo divertire così, facendo due chiacchiere e magari un giro di Trivial? Come dici? Una spaghettata? Una pizza?? UN FILM??? Ma quanti anni hai, tremila?

La situazione mi e' apparsa particolarmente preoccupante l'altro giorno a un seminario sull'abuso di droghe. La lezione era, appunto, sull'alcolismo. Gia' all'annuncio del tema, tra i partecipanti (tutti adulti e laureati, sia chiaro) hanno cominciato a serpeggiare risatine e bisbigli eccitati. L'insegnante, sentendosi evidentemente molto hollywoodiano, ha deciso di aprire la lezione con uno spettacolino. Da una busta della spesa, ha estratto con grande svolazzo di braccia un calice da vino e l'ha messo sulla cattedra. "Che cos'e' questo?" ha chiesto con il tono che usano le maestre di prima con i bambini un po' lenti. "A wine glass!" hanno esclamato i laureati, soffocando sghignazzi. Poi ha estratto un calice da champagne. "E queeeesssssto?" "A champagne glass!!" Altri singhiozzetti soffocati. "Ah-ha! Vedo che conoscete l'alcol..." "Hi hi hi hi hi!" "E QUESTO (estraendo una mini-bottiglia di vino), lo sapete CHE COS'EEEEE''?" Alla vista del vino, il gruppo non s'e' più tenuto, ed e' esploso in una risata isterica, tipo i miei figli davanti a un film di Stanlio e Ollio. Mi aspettavo che qualcuno cadesse dalla sedia da un momento all'altro. (Io sono rimasta di ghiaccio, l'unica. Pensavo a quanto m'e' costato 'sto seminario).

L'insegnante spiega poi che l'alcol e' un "social lubricant," un lubrificante sociale. Aiuta i timidi, spiega, ad affrontare il mondo. "Per esempio -- fa -- chi di noi non si ricorda di quando, al liceo, prima di una grande festa si ubriacava a casa così poi aveva meno paura?" Chi non si ricorda?! IO!! Io non mi ricordo! Non mi ricordo proprio!! Prima di una grande festa al liceo (sempre che i miei mi ci mandassero), io al massimo mi facevo un bicchiere di Coca in cucina co' nonna! Anzi, nemmeno quella, dato che a casa mia la Coca-Cola non si comprava, primo, perche' so' soldi buttati e quindi ti bevi l'acqua del sindaco che non costa una lira; e secondo, perché lo sanno tutti che se metti un dente dentro un bicchiere di Coca-Cola dopo una settimana lo trovi disintegrato!
Mi guardo intorno alla ricerca di possibili alleati, ma sono tutti con l'occhio fisso e stranamente adorante sull'insegnante (o forse guardano il vino). Annuiscono. Il fatto del liceo, mi sa, se lo ricordano tutti.

Torno a casa annichilita, sentendomi una fallita perche' la verita' e' che io sono astemia. Quindi, mi par di capire, destinata a una vita da tristacciona. Al massimo posso giocare al Trivial con Gabriel sorseggiando una peccaminosa Diet Coke, penso. Almeno ho lui, penso poi, non mi serve l'alcol, ecco. Faccio un mezzo sorriso al pensiero che in fondo le tristaccione sono loro, quelle che siccome non hanno un marito come il mio bevono per dimenticare. Entro in casa riconsolata, corro in cucina per raccontare tutto a Gabriel. Lo trovo seduto al laptop con un bicchiere di vino davanti. Tu quoque, gli dico. E non gli rivolgo più la parola fino a domani.

2 comments:

  1. Ah ah ah!! stupendo e tristissimo allo stesso momento! Consolati. Sarà che siamo Italiane, ma neanche io ho ricordo di aver mai bevuto qualsiasi alcolico PRIMA di una festa, che per altro era di pomeriggio, fino ad una veneranda età!
    Non mi sento affatto triste, mi diverto anche senza bere, anzi SOPRATTUTTO! Si, ho avuto un periodo in cui ci si ubracava un po' uscendo con gli amici, quando mia sorella, la più piccola, mi portava a casa a braccia! Ma è durato poco.
    Sarò forse vecchia, ma contenta!

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  2. Infatti. Le feste erano di pomeriggio e se eri fortunato ti davano la Fanta. Che oltretutto era gialla, mica arancione come qui. Poi prendevi l'Atac per tornare a casa, in tempo per cena.

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