Friday, February 24, 2012

senzafratelliditalia


Porto Ale all'Urgent Care (una via di mezzo tra il medico generico e il pronto soccorso) per un controllo dei punti. Ale e' in preda a una crisi di pianto. Non e' giusto che lui deve andare dal medico mentre la sorella e' andata a giocare con un'amichetta, infliggendogli una doppia offesa, cioè divertendosi senza di lui e lasciandolo solo con me (da notare che quando sono insieme senza di me che faccio da arbitro stile Rocky i miei figli passano la maggior parte del tempo a tentare di sgozzarsi l'un l'altro).

Io pazientemente fermo l'auto, scendo, trovo moneta, la infilo nel parchimetro e mi accorgo che tra un quarto d'ora, inizio della temutissima rush hour, l'intera via diventerà zona rimozione. Con una certa disperazione nella voce, dato che mio figlio si e' appena calmato e sta rassegnatamente scendendo dalla macchina, dico in italiano: "Alino, rimettiti seduto. Qua non si può parcheggiare." Al che, un signore di passaggio si gira di scatto e con un po' di emozione dice, anche lui in italiano: "Si', attenta, che qui alle quattro portano via tutte le macchine." Come avrebbe detto Mario Brega, me s'e' aperto er core. "Grazie," rispondo con un sorrisone. Lui torna indietro e, con fare da principe azzurro, mi fa: "Signora, guardi: metta la macchina qua, nel parcheggio del ristorante. Sono il manager." Ah, be'. Troppo fico. Vedi com'e', faccio ad Ale: sei italiano, e ti si aprono tutte le porte. Tutta contenta, tendo la mano: "Sono Laura." "Piacere, sono Massimo." Ci guardiamo negli occhi e siamo già fratelli.

Cosi', mentre infilo la macchina nel vietatissimo parcheggio del locale, mi sento una Very Important Italian e penso: certo che io e Massimo, che in Italia probabilmente non ci saremmo filati nemmeno di striscio, qui a Los Angeles siamo pappa e ciccia. Bros. Anzi, diciamola tutta: paisa'.

1 comment:

  1. Quanti italiani ci saranno mimetizzati fra loro? A pensarci bene mica tutti gli stranieri si mimetizzano, noi però si. Bene o male? Comunque fico ;)

    ReplyDelete