Sunday, February 19, 2012

senzadisney


Il Disney Channel, fatemelo dire, e' la casa del demonio. Con i suoi telefilm destinati ai 'tween' (pre-adolescenti, praticamente tutti i bambini al di sopra dei quattro anni), e' il luogo in cui si creano schiere di ragazzini americani maligni, quelli che già alle elementari si radunano in gruppetti di piccoli mostri invidiosi e pettegoli, decidono chi e' cool e chi non lo e', prendono in giro i più deboli e -- qua entro in ballo egoisticamente io -- rispondono male ai genitori. Ora, in teoria io sono democratica, in pratica vengo da Roma e so' tu' madre e me devi rispetta'.

Quindi il fatto e' questo: da qualche mese mia figlia, nemmeno nove anni, mi parla come se ne avesse 16 ed e' dunque in piena rivoluzione adolescenziale. Vi assicuro che se la teenager italiana e' irritante, quella americana e' da sbattere al muro. La scena classica a casa mia e' cosi': lei e' chiusa in camera che legge, io chiamo per la cena, lei fa finta di non sentirmi e continua a leggere, io richiamo, lei fa con voce scontrosa, "Whatever," io, già sentendo la vampata che sale al cervello, avverto, "Sara non cominciare," lei sbattendo gli occhi e dondolando la testa in orizzontale come Rihanna risponde, "What?", io dico, "Sai benissimo che cosa intendo, non parlarmi cosi'" lei aprendo e chiudendo gli occhi come se stessero per uscirle le lenti a contatto ripete come un pappagallo, "What? I don't know what you're talking about," io, sempre più alterata ripeto, "Sara, ti avverto, SMETTILA!," lei, sempre con la faccia da Gossip Girl in erba e la voce da schiaffi di Selena Gomez, non cede di un millimetro e continua la litania, "Whaaat? I don't know what you're talking about. Whaaat?"(Che cooosa? Non so di che cosa stai parlando. Che cooosa?). Poi si gira e mi sbatte la porta in faccia. Dio mio, dammi la pazienza.

Una mia amica mi fa: devi vietarle il Disney Channel. Io la' per la' l'ho presa in giro, anche perche' il marito lavora in TV, e le ho detto, "Ma dai, la televisione non ha mica questo potere!" Lei ha alzato un sopracciglio e io mi sono data una manata sulla fronte. Ma come, Laure'? Proprio tu, cittadina di Telecrazia, che sei stata li' li', che quando B. ha giurato sulla testa dei cinque figli per un momento ci hai pure creduto, che hai visto e sentito cose tra giornalisti che voi umani non potete nemmeno immaginare, proprio tu te ne esci così'? Con questo pensiero in testa, mi sono decisa. Ho annunciato ai miei figli che basta, il Disney Channel non si guarda più, a parte "Phineas e Ferb" perché piace a me, e ho proseguito: "Adesso vi faccio vedere io un programma in cui i bambini sono educati e i genitori persone perbene. E' un programma bellissimo. Lo facevano quando ero piccola io." Ovviamente, i miei figli, aspettandosi un documentario in bianco e nero sulla vita in Italia negli anni Settanta, si sono scaraventati per terra con la bava alla bocca, urlando, "Che schifooo! Le cose di quando eri piccola tu sono orrende! Vogliamo 'Good Luck, Charlie! Vogliamo 'So Random!' Vogliamo 'Fish Hooooks!''" Ma io, inamovibile, ho infilato il mio vecchio DVD nel lettore e ho fatto partire una puntata dei "Robinson." Si', quei Robinson, con Bill Cosby. Anno 1987. Roba stre-pi-to-sa.

Ora, i miei figli stanno alla TV come i cani di Pavlov stanno alle campanelle, quindi non appena si e' acceso lo schermo loro si sono immediatamente zittiti e bloccati, e come due piccoli robot hanno voltato le testine verso la luce blu e fissato con occhi sbarrati il video. Loro malgrado, hanno guardato. All'inizio sono rimasti seri, seri, con le facce inespressive. Poi, con occhiate in tralice verso di me, hanno cominciato a osare qualche sorrisetto, nascosto sotto i baffi per non darmi soddisfazione. Infine, si sono dimenticati di dovermi odiare e si sono lasciati andare a risatone forti, esplosive, di pancia.

Risultato: alla fine del DVD, Sara mi fa: "Mommy, this is my favorite show." (Mamma, questo e' il mio programma preferito).

Oh, yeah. Cosby batte il malvagio Walt uno a zero. Tie'.

1 comment:

  1. Pochi gg. fa io e la famiglia eravamo a S. Maddalena in Val Casies, a pochi metri dall'Austria. 300 abitanti in tutto, forse meno.
    Inerpicatici verso una delle ultime case prima dei boschi che separano l'Italia (anzi, il Sudtirol) dai prussiani, in cerca di un produttore di formaggi fatti in casa, vediamo una graziosa teen-ager, vestita proprio da teen-ager (gonna corta e calze scure), che gioca in giardino in mezzo alla neve coi suoi 5 gatti.
    Il tempo di fermare l'auto, entrare nel negozio, anzi nella casa, di fronte, scegliere (e assaggiare) qualche prelibatezza locale e infilarci di nuovo in macchina tra i brividi di freddo, e la ragazza era ancora là a stropicciare i felini con un sorriso beato sulle labbra.
    Mia moglie e io ci voltiamo verso i nostri pargoli di 6 e 9,5 e li catechizziamo che, vedete, ci si può divertire anche senza TV, Nintendo, Playstation, Wii ecc. ecc.
    Anche questa è vita.
    Avranno capito?
    E noi? Abbiamo davvero capito quello che cercavamo di insegnare loro?
    ...
    'Mmazza quanto so' profondo stasera...!

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