Sunday, December 2, 2012

senzadirezione

La prima sera a Roma. E' il giorno di Thanksgiving. A casa, a Los Angeles, la mia famiglia e' alle prese con un gigantesco tacchino, crostate di zucca, mele e noci, e una vagonata di ospiti. Io invece qua sono libera come l'aria, anzi meglio: sono stata invitata a festeggiare il Ringraziamento con le amiche dell'universita', le quali essendo tutte laureate in letteratura americana o inglese, si divertono ogni anno a celebrare insieme (senza figli e mariti, ovvio) la festa d'Oltreoceano.

Mi chiama Barbara, il mio trait d'union con le ragazze (si', siamo tutte ragazze, va beneee?), per dirmi il luogo d'incontro. "L'appuntamento," mi annuncia, "e' in via del Pigneto."

"E che e'?" chiedo io, pensando che per fortuna qui non c'e' Gabriel, il quale se sentisse mi chiederebbe con quella sua aria odiosamente sardonica: "Ma non sei nata e cresciuta a Roma, tu?"

"E che ne so?" mi risponde Barbara, nata e cresciuta a Roma.

Attacco il telefono e chiedo lumi a mia madre. "Via del Pigneto? Mai sentita," fa lei (si': nata e cresciuta a Roma), poi mi porge un Tuttocitta'. Mentre io e mamma sfogliamo lo stradario febbrilmente e scopriamo che via del Pigneto non soltanto esiste, ma non e' nemmeno tanto lontana, Barbara richiama.

"Tranquilla, ho capito tutto!" mi dice, esultante. "E' facilissimo. Prendi la Tangenziale a San Giovanni, poi esci sulla Prenestina, poi vai verso la Casilina e praticamente sei arrivata. Chiaro, no?"

"Non ho capito niente."

"Va be', usa il Tom Tom. Ciao." Clic.

Ah, il GPS. Mi sembra un'ottima idea. Cosi', chiedo il navigatore a mia sorella e scopro con un fremito di gioia che non e' nemmeno un Tom Tom, ma un modello della stessa marca del mio fedele compagno di viaggio a Los Angeles, l'inseparabile Garmin senza il quale non potrei piu' vivere. Rispetto al mio, pero', vedo subito che questo Garmin e' un po' bizzarro. Intanto, mi chiede, in italiano, di impostare la nazione. Ma che domande fa? "Italia," scrivo perplessa, e mi accorgo subito che la tastiera non e' come quella dei computer, ma semplicemente un alfabeto in ordine, come sei in Italia non esistessero PC e macchine da scrivere. E va be'. Un po' confusa, continuo. "Citta'?" Questa la so. "Roma." Poi inserisco la via, e parto.

Garmin Roma, che ha una suadente voce femminile, comincia subito a farmi scherzetti strani. Sul Lungotevere, mi ammonisce: "Mantenersi -- sulla -- sinistra." Sulla sinistra? Ma io sono tutta a destra! Oddio, adesso come faccio? Qua ci sono dieci miliardi di macchine con guidatori inferociti. Con la certezza che Garmin non sbaglia mai, sfido la folla e mi butto a sinistra, tra strombazzate e stridio di freni. Ce l'ho fatta! Ma all'improvviso, Garmin mi gela, sillabando: "Svoltare -- a -- destra." A destra?? Ma se mi sono appena lanciata dall'altra parte, oltretutto con chiaro sprezzo del pericolo. Ovviamente non ce la faccio a girare a destra, e subito Garmin si stressa. "Ricalcolo," fa con tono annoiato. "Va be'," le dico ad alta voce, "e che sara' mai. Su, ricalcola. Mica morirai." Pero', a differenza di Garmin Los Angeles, un impersonale signore che ricalcola tutto in quattro e quattr'otto e serenamente ti fa svoltare sulla prossima via a ventisette corsie in un mondo tutto a quadretti, Garmin Roma ha da gestire vicoli e vicoletti, e fa la preziosa. Quando finalmente ha ricalcolato, io sono al centro del Lungotevere, in mezzo a un mare di lamiera e in direzione opposta a quella desiderata.

Com'e' come non e', io e Garmin, dopo varie svolte ed errori, riusciamo a rimetterci in carreggiata. A questo punto, ho cominciato a sgamare i suoi metodi. Ho capito le seguenti cose: primo, mai crederle quando ti dice di mantenerti a destra o a sinistra; secondo, e' importante allargare lo zoom della mappa cosi' sai in anticipo dove ti sta portando, perche' Garmin non ti dice mai il nome della via in cui devi svoltare; e terzo, leggere le parole sullo schermo in alto e' inutile e anzi dannoso, perche' Garmin non capisce una mazza di nomi ma vuole fare la figa cosi' se sei, per dire, sul Ponte Sublicio, lei scrivera' scemenze del tipo "Sud-Est sulla Sublicio."

Una volta arrivate al ristorante, io e Garmin abbiamo sfidato la morte tentando di imboccare via della Greca in direzione vietata e rischiato il linciaggio tentando di entrare su via del Pigneto, che e' zona pedonale. Siamo stremate, ma fiere del nostro successo. Io mi sento un genio, perche' sono riuscita a interpretare le arcane indicazioni della Sibilla Navigatrice, e lei, ne sono certa, e' orgogliosa di me.

A questo punto mi rendo conto che il mio Garmin californiano, cosi' chiaro e preciso, senza equivoci, in Italia non potrebbe funzionare. Nel Paese in cui i giornalisti scrivono per enigmi; gli automobilisti preferiscono le marce al cambio automatico; i mariti tradiscono le mogli e le mogli tradiscono i mariti; e il presidente del Consiglio fa finta di voler spacciare la sua squillo per la nipote di un presidente straniero, un GPS diretto e semplice, senza misteri, farebbe ridere i polli. Noi vogliamo faticare, risolvere, leggere tra le righe. Senno', scusate, ma che gusto c'e'?


1 comment:

  1. Eeeeh, si vede che sei di Roma Nord! (E comunque per Roma รจ meglio il TomTom!)

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