Friday, May 18, 2012

senzatailleur


Con l'agognata laurea dietro l'angolo, sto frequentando l'ultimo corso del master di psicologia, una classe attentamente pensata per instradarci sul mercato del lavoro. Il programma della classe si puo' riassumere in poche parole: "Adesso che ormai e' troppo tardi e ci avete gia' sganciato tre quarti del vostro reddito per due anni e forse vi siete indebitati per il prossimo ventennio, ci sentiamo leggermente in colpa ma manco tanto, e allora ci decidiamo a informarvi che sono cavoli amari perche' il mercato e' saturo di aspiranti psicologi, l'economia e' in ginocchio e voi sarete probabilmente disoccupati per il resto dei vostri giorni. Pero', se proprio volete sfidare il destino, vi diamo qualche consiglio cretino per lavarci la coscienza."

Andare a lezione e' come ascoltare al rallentatore la canzone "Mio cuggino, mio cuggino," in cui Elio narrava le gesta da leggenda metropolitana di un suo congiunto deficiente. ("Mi ha detto mio cuggino che una volta si e' schiantato con la moto, poi s'e' aperto il casco e s'e' aperta la testa ... Mi ha detto mio cuggino che una volta ha trovato in spiaggia un cane e invece era un topo... Mi ha detto mio cuggino che una volta e' stato con una che poi gli ha scritto sullo specchio 'Benvenuto nell'AIDS...") 

Abbiamo dunque ricevuto i seguenti consigli dal professore:
"1) Se volete aprire uno studio privato, dovete affittare un ufficio a Beverly Hills e apparire piu' spesso che potete in televisione. Un amico mio ha fatto proprio cosi', e adesso, pensate, prende 300 dollari l'ora.

2) Se volete lavorare al dipartimento per la protezione dell'infanzia, sappiate che si lavora tantissimo, le soddisfazioni sono pochissime, i pazienti sono tutti poveracci e la maggior parte dei colleghi non ha voglia di far niente. E' un lavoro duro e molti lo odiano e si licenziano. Pero' un'amica mia ci lavora da vent'anni ed e' contentissima. Quindi, vedete voi.

3) Se volete lavorare come psicologo penitenziario, tenete presente che secondo la legge se i detenuti vi prendono in ostaggio, lo stato con condurra' alcun negoziato per ottenere la vostra liberazione. Me l'ha detto un direttore di prigione con il quale ho fatto un colloquio una volta, quindi e' vero.

4) Adesso vi dico come dovete vestirvi per i colloqui di lavoro. Questa e' una questione seria. Ricordatevi che e' la prima cosa che i vostri esaminatori noteranno. Quando sono stato membro di commissione, vi assicuro che alcuni candidati sono stati scartati per motivi di abbigliamento e le piu' accanite erano le donne. Quindi, la regola d'oro e': non cercate di farvi notare. Niente di appariscente. Orecchini piccoli. Tailleur obbligatorio, meglio se con gonna sotto al ginocchio. Si', si', lo so, Hillary Clinton porta il completo pantaloni, e' vero, ma lei puo' permetterselo perche' ormai e' arrivata (giuro, ha detto proprio cosi'). Evitate colori brillanti: limitatevi a grigio, blu scuro o nero, se proprio volete osare, magari va bene il marrone, ma io eviterei (il marrone, che botta di vita). Niente rosso, rosa, verde, azzurro, per carita'. SEMPRE le calze, anche d'estate. MAI le gambe nude. Le calze devono essere classiche, poi, eh: niente ricami o decorazioni, e per carita', inutile che ve lo dica, mai a rete! Scarpe decolletees classiche, chiuse, tacco medio. Attenzione: vietatissimi sandali o scarpe aperte davanti (forse le dita dei piedi sono particolarmente erotiche? Devo essermi persa qualche puntata). Per l'amor di Dio non voglio nemmeno sentire la parola jeans. Poco profumo, pochi gioielli, poco trucco. E non pensate di cavervela con un tailleur da poco prezzo, eh. Deve essere roba decente, almeno Macy's o Bloomingdale's. Se e' robaccia, si vede, e fate brutta figura."

Mi viene da piangere, primo perche' non possiedo alcun tailleur, ne' di Macy's, ne' di Gap, ne' di Piero il Fichissimo; secondo, perche' mi vedo gia' vestita come la tristissima ragazzina con valigia trolley protagonista di Up in the Air, senza nemmeno uno straccio di George Clooney a consolarmi. Poi pero' ripenso al mio primo colloquio di lavoro, nel Mesozoico del 1991, al quale mi presentai in calzoncini corti di lino e Superga beige. E a quell'altro, al quale indossai un vestitino di lana blu. E a quell'altro ancora, al quale andai - anatema - addirittura in jeans. Qualche volta mi assumevano, altre no, ma non credo che il colore dei miei pantaloni avesse un peso particolare. Come mai mi stavano a sentire, se ero vestita cosi' male? Come mai non mi cacciavano a calci prima ancora che aprissi bocca?

Ma non sara', professore, che tutte queste tue regole sono proprio come gli avvertimenti che mi arrivavano da ragazza, quando ingenuamente annunciavo di voler fare la giornalista? "Ma che, scherzi? La giornalista, tu? Ma su! Pensi davvero di farcela? Prima di tutto, devi trovare la raccomandazione! Se non conosci nessuno non ce la farai mai, sai quanta gente c'e' che scrive meglio di te... E poi il mercato e' saturo, l'economia va male, i giornali non assumono da anni, lascia perdere, cercati un lavoro serio, che e' meglio..."

Ecco, facciamo cosi', va: anche sto giro, il tailleur non me lo compro.

1 comment:

  1. Ma certo che non te lo compri, ma se proprio dovessi incappare nell'errore..... Gonna cortissima Transatlantico Style!!!!!!!!

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