Wednesday, December 11, 2013

senzafalafel



In fila in farmacia con Sara. Le cose vanno per le lunghe, e un uomo anziano dietro di me borbotta senza sosta, appoggiandosi al suo walker (una sorta di passeggino/bastone che va molto in America): "Oh Signore. Oh mamma. Uffa. Aaaah. Che lentezza. Oh Signore, oh Signore."

Dopo cinque, sei minuti di litania, la farmacista mi fa segno che e' il mio turno. Pur di far tacere l'uomo, mi volto verso di lui e gli offro di passare avanti, cosi' si toglie dai piedi. Lui mi fissa negli occhi con un cipiglio carico di sdegno, sta per dire qualcosa di sgradevole, poi abbassa lo sguardo verso la mia pancia e si illumina tutto: "CONGRATULAZIONI!" sbraita a voce altissima, attirando l'attenzione di tutti quelli in coda dietro di noi.

Io sono interdetta: "Eh?"

Lui, con un sorriso a cento denti, indicando la mia pancia e dandomi un'enorme pacca sulla spalla: "Dico, congratulazioni, signora!"

Quasi cado in avanti per la pacca e improvvisamente capisco dove sta andando a parare l'orrendo vecchio. Rispondo gelida e in tono molto basso, sperando che nessun altro senta: "No, guardi. Non sono incinta."

E lui, sempre urlando a squarciagola: "Ma si' che e' incinta! Si vede benissimo!"

Io, tra i denti, sibilando: "Le assicuro di no. Non. Sono. Incinta."

Lui, mostrando un certo smarrimento, ma senza abbassare il volume e continuando a indicare la mia pancia: "No…? Ma... e' sicura? NON E' INCINTA?"

A questo punto la mia voce e' un sussurro da serial killer: "Sono sicura. Si.cu.ri.ssi.ma." Sara mi fissa con terrore. Mi conosce e sa che sto per esplodere. Gli altri clienti in fila mi guardano con sorrisetti maliziosi. Un paio bisbigliano tra di loro sghignazzando e dandosi di gomito. Anche la farmacista, che fino a un minuto fa faceva scorrere la coda velocemente, si e' fermata e, appoggiata al bancone, segue lo scambio ridacchiando. Io sono paonazza per la rabbia e la vergogna.

L'anziano, completamente inconsapevole, insiste: "Mah, se lo dice lei. Immagino che lo sappia se e' incinta o no…"

Immagino che lo sappia?!? Ma io questo lo ammazzo.

E lui, incurante del pericolo, aggiunge: "Ma allora, scusi, what's wrong with your belly? Cosa c'e' che non va con la sua pancia?"

Sento Sara irrigidirsi. Mi stritola la mano, come per dire, "Mamma, ti prego, stai calma." Ma io ormai sono completamente paralizzata dall'incredulita'. Non sento nemmeno piu' la rabbia. Sprofondata nel surreale, rispondo calma ma con un sorriso da film dell'orrore, immaginando di avere i denti aguzzi come la guerriera di Catching Fire: "Avro' mangiato troppo, che ne dice lei?"

Lui, contentissimo, sbotta in una risata di pancia e urla, nel caso ci fosse qualcuno nel negozio che non ha sentito la conversazione finora: "HA HA HA!!!!! HA MANGIATO TROPPO, EH? Too much falafel!!!!!"

Falafel? Ma che dice?

A questo punto, la farmacista finalmente si impietosisce e mi chiama: "Signora? E' il suo turno, venga." Sara mi scruta ansiosa. Mentre ci avviciniamo al banco le sussurro, ormai priva di filtri e/o correttezza politica: "Amore, adesso sai che facciamo? Andiamo da quel vecchiaccio e gli sfiliamo il walker, cosi' cade di faccia e si fa tanto, tanto male."

"Mamma!!! Ma che dici, sei impazzita? Ti prego, non farlo!!"

"Va bene, amore. Ma soltanto perche' me lo chiedi tu." E manco scherzo.




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